Conosciamo il Christmas Blues: la Depressione Natalizia

Conosciamo il Christmas Blues

Conosciamo il Christmas Blues: la Depressione Natalizia

Non per tutti, alberi addobbati, luci colorate, candele profumate e regali di Natale costituiscono un periodo di cui entusiasmarsi. Si tratta di una condizione, nonostante possa apparire strana a molti, da rispettare, come ogni malessere di cui non si conoscono cause né origini.

Lo stato d’animo che pervade determinate categorie di persone in questo momento dell’anno non è da criticare o da sminuire. Non tutti viviamo le circostanze alla stessa maniera perché non tutti siamo uguali. Esattamente come una foto può innescare un ricordo malinconico in chi la guarda, il Natale può essere motivo di stress per chi non ha dei ricordi particolarmente felici legati a questa circostanza.

Una bella fetta di responsabilità non si può non dire che appartenga anche al modo in cui il Natale, più di ogni altro momento di festa, sia stato trasformato. Non più condivisione e altruismo ma regali e consumismo.

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Cos’è la Depressione Natalizia

Si tratta di uno stato psicologico di disagio. Ciò significa che non va considerato né come un fenomeno patologico né come qualcosa di estremamente preoccupante. Di solito, persiste da alcuni giorni a poche settimane e termina alla fine di tutte le festività. Se si dovesse, quindi, stabilire una data “di scadenza”, si potrebbe dire il 6 gennaio. Non per tutti, però, quella data è la stessa.

Si stima che, a soffrirne, sia il 70% degli italiani, tra i 20 e i 60 anni. Ad essere colpite dal Christmas Blues, in genere sono le persone che abitano sole o che hanno subito un lutto recente. I soggetti più a rischio, insomma, sono coloro che hanno più difficoltà ad uscire dai loro ritmi di vita quotidiana, in quanto sintomo di certezze mancanti, di destabilizzazione.

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Sintomi del Christmas Blues

In qualità di stato depressivo, il Christmas Blues si manifesta con:

  • ansia;
  • insonnia;
  • crisi di pianto;
  • mal di testa;
  • alterazione dell’alimentazione con perdita o aumento di peso;
  • agitazione;
  • diminuzione della capacità di concentrazione;
  • abulia;
  • diminuzione della libido;
  • tristezza persistente;
  • pessimismo.

Oltre alla sintomatologia fisiologica, ci sono delle situazioni ben precise che caratterizzano la depressione natalizia. In particolare:

  • riunioni familiari: il coinvolgimento di alcuni membri della famiglia non sempre è motore di coinvolgimento sociale. Spesso, infatti, ci si ritrova a dover condividere un momento con persone poco gradite;
  • liste di regali: per alcuni, i regali di Natale sono inevitabilmente legati alle difficoltà economiche con cui devono fare i conti;
  • festività lavorative/scolastiche a favore del tempo da dedicare alla famiglia: stare in famiglia potrebbe voler dire risvegliare quel senso di sofferenza in chi ha perso un caro, a volte proprio nel periodo natalizio, e con cui non ha più possibilità di condividere un momento del genere;
  • fare i conti con un anno che finisce: le festività di Natale, coincidono con la fine di un anno e l’inizio del successivo. Questo non fa che generare ansia e frustrazione in chi si trova a dover fare i conti con le proprie insoddisfazioni o con traguardi prefissati non raggiunti;
  • cambiamenti stagionali: il Natale, e quindi l’inverno, portano con sé modificazioni stagionali, come meno ore di luce (e quindi minor produzione di serotonina), con cui tante persone devono fare i conti in modo severo. Non a caso la depressione è considerata, per antonomasia, un periodo buio dell’animo umano.

Combattere il Christmas Blues

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Come si diceva, trattandosi di uno stato piuttosto che di una condizione patologica, la depressione natalizia è tranquillamente risolvibile. Di seguito, alcuni consigli per fronteggiare il Christmas Blues:

  • organizzare il proprio tempo, così da evitare la fatidica “corsa ai regali”;
  • accogliere le proprie emozioni poiché, la tristezza che incombe, è una situazione normale e non deve innescare inadeguatezza in chi la prova. Non siamo tutti uguali (per fortuna). Quindi non paragoniamoci a chi vive il Natale, come ogni altra situazione, in modo diverso da noi. La nostra emotività non è quella dell’altro;
  • mantenere un contatto con la propria quotidianità è fondamentale per non farsi inondare dai ritmi festivi che creano un notevole scombussolamento delle proprie abitudini;
  • il Natale è un momento magico per tutti i bambini. Come ogni bimbo che si rispetti, è importante rievocare anche il nostro bambino, così da portarlo a rivivere, attraverso i ricordi dell’infanzia, le tradizioni che lo entusiasmavano. La soluzione, allora, potrebbe essere quella di cucinare un dolce che si era soliti preparare da piccoli o condividere una cioccolata calda con un amico.

È fondamentale dare un nome ad ogni sensazione che si prova, così da riconoscerla. Ma è ancora più importante, normalizzare le emozioni.

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