Conosciamo la Calliginefobia: la paura delle donne attraenti

Conosciamo la Calliginefobia: la paura delle donne attraenti

Quando si parla di fobie, ci si aspetta di venire a contatto con delle paure piuttosto risapute, la cui causa scatenante è sempre qualcosa di noto come un animale, un oggetto, una persona o un aspetto psicologico.

Si rimane, quindi, abbastanza sorpresi quando si scopre che, a determinare un comportamento ansiogeno potrebbe essere anche un elemento o una situazione del tutto inattesi. Chi si sarebbe mai aspettato, per esempio che l’attrattività di una donna potesse essere la causa scatenante di una dimensione idiosincratica, qual è la paura?

Cos’è La Calliginefobia

Conosciuta anche come venustrafobia, (dal nome della dea romana della bellezza, Venere), la calliginefobia indica il terrore che pervade solitamente gli uomini, al cospetto di una donna molto bella. Non è necessario provare attrazione per la donna in questione. La sola presenza della stessa, basta a porre il soggetto in una condizione di forte disagio, al punto tale da scatenare, nel soggetto stesso, stati di “alta tensione”.

Sintomatologia

Attenzione a non confondere la calliginefobia con la misoginia (avversione per le donne) e con la ginefobia (paura delle donne, in generale) o con la più semplice timidezza. 

Essa, infatti, tende a manifestarsi con i classici sintomi legati ad uno stato di paura esagerata ed irrazionale:

  • eccessiva sudorazione;
  • tachicardia;
  • capogiri;
  • sensazione di svenimento;
  • balbuzie;
  • brividi;
  • tremore delle gambe.

Una condizione come questa può avere serie ripercussioni anche nella vita sociale, portando i soggetti calliginefobici ad incontrare grossi impedimenti quando si tratta di costruire un rapporto sereno con l’altro sesso. L’entità del timore provato non è mai la stessa in ogni uomo che la sperimenta: in alcune persone, l’ansia potrebbe prendere il sopravvento al solo pensiero di poter incontrare una donna attraente; in altre, alla presenza di uno sguardo particolarmente piacevole, la reazione potrebbe essere la fuga immediata. Molte volte, anche limitarsi a vedere delle mere fotografie potrebbe scatenare la risposta di allarme.

Le cause

Si continua ad indagare su cosa scateni una paura come la calliginefobia, in quanto non si ha certezza dei fattori predisponenti. Alcuni sostengono che a scatenarla siano state esperienze traumatiche inerenti all’infanzia del soggetto. Nello specifico, le esperienze sarebbero legate ad un’emotività intensa, prodotta da una figura femminile dalla forte personalità. Il meccanismo che si instaura è quello di rivedere, in ogni donna con cui ci si interfaccia, la medesima figura femminile che ha provocato quella reazione di allarme e che caratterizzerà tutti gli eventuali incontri remoti femminili. Si precisa che la persona scatenante non fa riferimento necessariamente alla figura materna. Potrebbe essersi trattato anche di un’insegnante o della baby-sitter, di turno. Ad ogni modo, l’interazione con una possibile donna non sarà più motivo di piacevole confronto ma assumerà i tratti di un’esperienza allarmante. 

Il trattamento

La procedura più efficace per curare un paziente calliginefobico consiste nella progressiva esposizione allo stimolo temuto. L’approccio in questione fa leva sulla diminuzione graduale dell’ansia generata dalla situazione. È inoltre consigliato insegnare al soggetto tecniche di respirazione, quindi di rilassamento, da applicare nei momenti in cui l’ansia raggiunge livelli esagerati e in quelli in cui il tentativo di scappare è più forte di quello di rimanere. In ogni caso, se la fobia non si limitasse all’espressione dell’oggetto fobico ma inglobasse una realtà più vasta come quella sociale, al punto da ostacolarla, non basterà concentrarsi solo sull’ansia specifica ma sarà opportuno effettuare un’integrazione dei sintomi provocati.