Impariamo a conoscere la Tocofobia: la paura del parto

Impariamo a conoscere la Tocofobia la paura del parto

Impariamo a conoscere la Tocofobia: la paura del parto

Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.

In questa frase audace di Erica Jong è racchiusa la dimensione della maternità, affascinante e timorosa allo stesso tempo.

La scelta di diventare madri, affrontando una gravidanza prima e un parto, poi è un atto di estremo coraggio. La donna è chiamata a fare i conti con un cambiamento totalizzante, che la condurrà all’accettazione inevitabile di una modifica tanto fisica quanto psicologica.

Se è vero che tutte le donne possono diventare madri non è altrettanto vero che tutte le donne sceglieranno di esserlo. Spesso, le paure che attanagliano una donna sono più forti del desiderio di diventare genitori (mamme, in questo caso). Ma ciò non vuol dire che non si nutra la voglia di mettere al mondo un figlio, anzi. La difficoltà di alcune, oscilla proprio tra l’aspirazione sentita di diventare una madre e il dolore sordo che la invade.

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In cosa si distingue la Tocofobia?

Il disturbo è stato individuato solo di recente, nel 2000, dai ricercatori Kristina Hofberg e Ian Brockington e si presenta come la paura intensa del parto e, in modo particolare, del dolore legato allo stesso. A causa di questa paura sproporzionata nei confronti del dolore, alcune donne ricorrono all’uso di metodi contraccettivi rigidi o alla sterilizzazione permanente.

Generalmente, quando si parla di tocofobia si attua una distinzione tra quella primaria e quella secondaria

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TOCOFOBIA PRIMARIA

La paura del parto è presente nella donna prima ancora del concepimento. Questo è il caso che vede moltissime ipotetiche madri rinunciare ad essere tali, a tal punto da non provare nemmeno ad avere un figlio. Di solito, la tocofobia primaria, esordisce durante il periodo adolescenziale, protagonista, questo, di eventi traumatizzanti come un parto critico da parte della propria madre o abusi sessuali subiti.

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TOCOFOBIA SECONDARIA

Colpisce quelle donne che hanno già fatto esperienza di un parto, chiaramente negativo, e soffrono di stress post-traumatico. Questa reazione è frequente soprattutto in casi di manovre ostetriche invasive o in situazioni di travaglio particolarmente difficile. Tuttavia, a soffrire di tocofobia secondaria sono anche quelle donne il cui parto è stato regolare ma, a rivelarsi complicato, è stato l’effetto del parto stesso sul corpo percepito dalla donna come deturpato dall’evento.

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Quali sono i sintomi di questo disturbo?

La fobia del dolore che si esperisce durante il parto è legata, molto probabilmente, alla paura del dolore in generale. Per questo, ad essere attuati sono tutti quegli atteggiamenti di evitamento del dolore.

Di solito, la paura del parto appartiene ad una personalità maggiormente predisposta all’ansia, dotata di bassa autostima e forgiata da un background traumatico.

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Chi soffre di tocofobia:

  • nutre una grande sfiducia nelle competenze ostetriche;
  • teme di perdere il controllo dell’evento;
  • teme di morire durante il parto o che, a morire, sia il bambino.

A causa di questa paura sproporzionata, le donne affette da tale disturbo possono anche scegliere di interrompere la gravidanza.

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Relativamente ai sintomi fisici, invece, si incorre in:

  • perdita di concentrazione;
  • attacchi di panico;
  • ansia paralizzante;
  • angoscia;
  • nervosismo;
  • crisi di pianto;
  • perdita dell’autostima;
  • tachicardia;
  • respiro affannoso;
  • svenimenti;
  • nausea;
  • secchezza delle fauci;
  • eccessiva sudorazione;
  • tremori;
  • insonnia.

Come si cura la tocofobia?

Fondamentale, nella cura del disturbo è la prevenzione. Questo avviene attraverso la comunicazione con la donna riguardo al modo in cui si sente rispetto alla gravidanza, in generale, e al parto, nello specifico.

Gli operatori che lavorano con lei, durante tutto il periodo della gravidanza, fungono da elementi cardine poiché dovranno essere bravi a far sì che la futura mamma si affidi, completamente, a loro. Ovviamente, un supporto significativo è fornito anche dal partner che accompagnerà la donna durante tutto il suo percorso e che, per questo dovrà avere la forza di affrontare un momento tanto delicato.

Infine può risultare utile frequentare corsi preparto, così da ridurre l’ansia del momento. I più consigliati sono i corsi di yoga e, in generale, tutte quelle tecniche che si concentrano sul rilassamento e sulla respirazione.

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