Combattere l’ansia con l’aromaterapia
Cos’è l’aromaterapia?
L’aromaterapia è una branca della fitoterapia, ovvero quella pratica di medicina alternativa che prevede l’uso di piante o estratti di piante con proprietà medicamentose. In particolare, l’aromaterapia si basa sull’utilizzo di oli essenziali in grado di generare uno stato di benessere generalizzato che coinvolge la sfera fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo.
La pratica dell’aromaterapia è molto antica: pare, infatti, che già nell’alto Medioevo si conoscesse e utilizzasse la tecnica di distillazione per ottenere oli essenziali. Questa pratica tornò in auge circa un secolo fa, quando il chimico francese René Maurice Gattefossé, interessato ai trattamenti naturali, sperimentò gli effetti benefici dell’essenza di lavanda nel trattamento dei militari feriti di ritorno dalla prima guerra mondiale.
Solitamente, nell’aromaterapia le proprietà benefiche degli oli essenziali agiscono mediante l’olfatto – ad esempio, attraverso l’inalazione o la diffusione dell’olio essenziale nell’aria -, ma possono essere anche applicati direttamente sulla pelle, ad esempio durante un massaggio oppure ingeriti.
Come funziona l’aromaterapia?
L’aromaterapia può essere pratica in diversi modi e sfruttando diverse tecniche, per massimizzare l’effetto dei differenti oli essenziali.
Diffusione nell’aria
La tecnica più comune per praticare l’aromaterapia è, certamente, quella della diffusione nell’aria tramite l’impiego di strumenti ad hoc. L’olio essenziale viene diluito in acqua e versato all’interno del diffusore, elettrico oppure a fiamma, che lo inizia a diffondere nell’aria. Con la respirazione, quindi, le componenti volatili dell’olio essenziali raggiungono prima i polmoni e poi il sistema circolatorio.
In base alle dimensioni dell’ambiente, al tipo di diffusore e alla concentrazione di profumo che si desidera ottenere all’interno della stanza, si può scegliere di aggiungere o diminuire la quantità di olio essenziale nel diffusore: indicativamente, si consiglia di utilizzare tra le 2 e le 10 gocce. Inoltre, soprattutto se si utilizza un diffusore a fiamma, è importante prestare attenzione alla temperatura dell’acqua all’interno del diffusore. Se l’olio essenziale inizia a bruciare, infatti, potrebbe generare composti chimici sgradevoli o potenzialmente nocivi. La maggior parte dei diffusori elettrici tiene automaticamente sotto controllo la temperatura dell’acqua, mantenendola costante una volta raggiunto il valore ottimale, ma per chi utilizza un diffusore a fiamma può essere utile sapere che l’acqua non dovrebbe superare i 60°.
La tecnica della diffusione, oltre ad essere la più utilizzata, è anche la più sicura, poiché l’olio essenziale diluito in acqua e diffuso nell’ambiente – anziché inalato in modo diretto o assunto con applicazioni topiche – risulta meno “invasivo”. Generalmente, quindi, è la tecnica più consigliata, in quanto praticamente priva di controindicazioni.
Applicazione cutanea
Come accennato in precedenza, è possibile utilizzare gli oli essenziali anche tramite applicazioni cutanee, massaggiando alcune gocce d’olio sulla pelle fino al completo assorbimento. In questo caso, per evitare irritazioni, si consiglia di diluire una parte di olio essenziale in quattro o cinque parti di olio vegetale (chiamato “olio vettore”).
Ingestione
Infine, alcuni oli essenziali possono essere assunti anche per via orale. Per questo utilizzo, è fondamentale, innanzitutto, effettuare un test preventivo sulla cute, per assicurarsi di non avere eventuali allergie. Una volta accertata l’assenza di reazioni allergiche, è possibile diluire alcune gocce (solitamente fino a un massimo di 5) di olio essenziale in acqua, miele, zucchero o olio vegetale oppure ricorrere a prodotti formulati appositamente (es: integrati alimentari) a base di oli essenziali. È da specificare che non tutti gli oli essenziali sono fruibili in questa forma e, prima di valutare questa opzione, bisogna verificare che l’olio essenziale sia adatto per il consumo in via orale (tra i più comuni vi sono, ad esempio, l’olio essenziale di menta, limone e pompelmo).
I benefici dell’aromaterapia per la gestione dell’ansia
L’aromaterapia e i benefici degli oli essenziali per la gestione del dolore e per la promozione del benessere psicofisico sono al centro di un gran numero di studi da quasi un secolo, ormai. Tuttavia, negli ultimi anni la ricerca ha rivolto l’attenzione all’utilizzo di queste pratiche soprattutto in ambito psicologico e, in particolar modo, di gestione dell’ansia e dei disturbi a essa connessa.
Studi recenti hanno dimostrato, infatti, che l’uso di oli essenziali (in particolare quello alla lavanda), può contribuire significativamente a migliorare il tono d’umore e diminuire sensazioni di ansia e stress.
Uno studio condotto nel 2017 su pazienti affetti da disturbo d’ansia ha dimostrato come prodotti a base di oli essenziali di lavanda presentano “molte proprietà desiderabili di un agente ansiolitico, tra cui un effetto calmante che non provoca sedazione, né dipendenza, tolleranza o astinenza”. Rispetto ai farmaci attualmente utilizzati per il trattamento dei disturbi d’ansia, l’olio essenziale di lavanda risulta avere meno effetti collaterali (almeno negli studi a breve termine) e un’efficacia più rapida.
Altri studi si sono concentrati su oli essenziali diversi, come quello di rosa, camomilla, bergamotto, arancia e limone, riportando risultati simili in termini di benefici nella gestione di ansia, stress e depressione, sia in popolazioni cliniche (es: pazienti in emodialisi, malati oncologici, diabetici ecc.) sia in popolazioni non cliniche.