Gli studenti universitari e l’ansia pre-esame: quali sono le cause e come è possibile gestirla
Gennaio, uno dei mesi più temuti dagli studenti universitari che si apprestano alla “ripetizione decisiva” prima di sedersi dinanzi a quel foglio che segnerà l’esito definitivo. Ma definitivo per cosa?
Definitivo per sviluppare uno stato d’animo che accomuna tantissimi, inizialmente sicuri del risultato massimo e poi, sorprendentemente, inglobati dal terrore di non farcela. E così, molti si recano in aula “per tentare” l’esame, alcuni decidono di non presentarsi nemmeno. Altri si bloccano. Ma cosa succede? Quando, l’ansia pre esame può considerarsi un normale stato fisiologico e quando diventa patologico?
Che cos’è l’ansia pre-esame
L’errore più comune, quando si parla di ansia è di ritenere che essa sia una componente disfunzionale delle nostre vite. In realtà, l’ansia è un fattore fisiologico normale che consente di controllare l’ambiente in cui si vive, mettendo in allerta, quando opportuno, e fornendo la giusta carica nei momenti necessari. Il problema sorge quando viene portata a livelli estremi, ovvero quando prende il sopravvento nella vita di tutti i giorni, quando è la stessa ansia a governarci e non il contrario. Ciò che bisogna ricordare, insomma è che l’ansia non è mai il punto zero ma il prodotto di componenti latenti, indecifrabili a primo impatto, delle nostre vite. Ecco perché, nel caso di ansia prima di un esame, il punto da cui partire non è la modalità con cui si affronta un esame ma l’elemento a supporto dell’ansia che, nel caso degli esami universitari è la mancata autostima.
Quando ci si trova alle porte di un esame, la preparazione dello stesso assume un’importanza secondaria. Quello che conta è prendere un voto alto, in modo da dimostrare il proprio valore ai familiari, spiccando nella propria cerchia sociale. Ma siamo sicuri che il giudizio che temiamo scaturisca dagli altri? O, magari siamo noi stessi che crediamo di “dover dimostrare” perché non ci riteniamo all’altezza?
Manifestazioni dell’ansia pre-esame
L’ansia che precede un esame abbraccia diversi aspetti della quotidianità, dando origini a sintomi di varia natura:
- fisici: mal di testa, dolori addominali, nausea, diarrea, eccessiva sudorazione, secchezza delle fauci;
- psicologici: eccessiva paura, sensazione di inadeguatezza, scarsa autostima, sensazione di fuga, irascibilità, pianto o risata incontrollati;
- comportamentali: insonnia, incapacità a stare fermi, agitazione, abuso di sostanze, fumo eccessivo;
- cognitivi: difficoltà di concentrazione, pensieri intrusivi (principalmente di paragone con gli altri) rendendo l’organizzazione cognitiva particolarmente complessa.
Cause dell’ansia pre-esame
Come precedentemente menzionato, una delle cause a cui si associa più spesso l’ansia pre esame fa riferimento a caratteristiche della personalità, contraddistinta da una scarsa autostima, a cui seguono tendenza al perfezionismo, paura del fallimento, pressioni familiari e sociali, tendenza alla competizione ed al paragone.
Ulteriori cause da considerare sono riportate, di seguito:
- precedenti esperienze negative nello svolgimento di esami;
- consapevolezza di non aver studiato abbastanza;
- ansia anticipatoria (paura di non ricordarsi nulla o di non rendere in modo adeguato) che ostacola il rendimento ad un esame;
- valutazione dell’esito di un esame come giudizio esteso alla persona e non limitato all’esame stesso.
Tecniche di gestione dell’ansia pre-esame
Come fare, allora, a gestire quest’ansia che sembra divorare in maniera incontrollabile chi la sperimenta?
Innanzitutto è opportuno avere un buon metodo di studio così da acquisire maggiore sicurezza nel corso della preparazione di un esame. Altro errore da evitare è quello di preparare gli esami all’ultimo momento. Piuttosto sarebbe opportuno pianificare il programma da gestire. Un aiuto potrebbe essere anche quello di percepire la propria famiglia ed i propri amici non come un costante metro di paragone ma come un supporto emotivo. Evitare di estendere il giudizio di un esame alla propria persona. Comportamento attuato spesso, e che si ritiene sia sinonimo di studente modello, è quello di fare una full immersion nello studio, trascurando il proprio benessere fisico e psicologico. Solo una mente sana e ben predisposta sarà in grado di sfruttare positivamente. Evitare, infine, sostanze stimolanti come tabacco e caffeina, in quanto stimolatori ansiogeni. Meglio puntare su integratori vitaminici.
In conclusione, oltre all’ansia che precede un esame bisogna considerare anche quella che lo segue. Non sono rari i casi, infatti, di chi, al termine della prova inizia a rimuginare sulle risposte date o a preoccuparsi di un mancato superamento. La gestione dell’ansia consiste anche nel prevenire un atteggiamento che genera la stessa ansia (nel caso specifico, si potrebbe pensare ad un piano alternativo se l’esito dell’esame non è quello sperato) e ricordare che ciò che è stato già attuato non può essere modificato, facendo leva, in questo modo non sulla rassegnazione ma sulla consapevolezza che non si possiede il controllo su buona parte degli eventi.